domenica 28 marzo 2010

Lustratio

Caro Mass,
il gesto con il quale Bush ha pulito la sua mano sulla spalla di Clinton, presentato con mirabile ironia da Gustavo, mi ha fatto vedere tale ‘mossa’ come una moderna Lustratio, la cerimonia di purificazione praticata dai romani sin dai tempi del sesto re di Roma, Servio Tullio (578- 539 a.C.).
Tramite il lavaggio con acqua o lo spruzzare acqua mediante rami di lauro oppure con un apposito aspersorio, venivano purificati i campi e le greggi. Anche gli eserciti romani venivano purificati prima della partenza per le campagne militari e la cerimonia veniva ripetuta negli accampamenti prima delle battaglie. Si voleva così assicurarsi la benedizione e la protezione della divinità, ma senza alcun legame con eventuali colpe commesse. La stessa città di Roma veniva purificata con una cerimonia di lustratio in caso di prodigi o

calamità e, comunque, regolarmente ogni cinque anni, quando i censori quinquennali abbandonavano la propria carica al compimento del censimento, momento decisivo per l’organizzazione politica ed economica di Roma, visto che consentiva la rilevazione dei maschi adulti, delle famiglie, delle proprietà.
Deriva dalla “lustratio” il significato di lustro per indicare un quinquennio, così come dall’etimo latino census (da censēre: recitare, dichiarare solennemente) derivano i moderni ‘census’ inglese, ‘zensus’ tedesco, ‘censo’ spagnolo, ‘recensement’ francese. Anche il francese ‘lustre’, lampadario, trae da qui la propria origine.
Mi perdonerai, caro Mass, ma non sono purtroppo in grado di precisare se con il proprio ‘gesto’ Bush pensasse alla purificazione, proprio nel senso dell’antica cerimonia romana.
Un caro saluto

P. Agora

L'immagine riproduce Suovetaurilia, rito di purificazione, conservato al Museo del Louvre

sabato 27 marzo 2010

Problem Solving

Caro Mass,

non ti sarà sfuggito il video della BBC sulla visita ad Haiti dei due ex presidenti USA George Bush e Bill Clinton. Un clip, ripreso anche in Italia, mostra i due Ex intenti a stringere le mani dei convenuti. Improvvisamente Bush avverte un certo fastidio (aveva stretto una mano bagnata? O sporca?) e ritira la mano. La guarda e immediatamente la passa sulla camicia di Clinton (sulla spalla e sul braccio) come per attirare la sua attenzione, ma in realtà per pulirla. Interrogativo, Bill si volge verso George, ma il video non lascia comprendere la reazione nè il commento di Clinton. Non si hanno neppure elementi circa la coscienza di Clinton sul suo ruolo di purificatore (della mano) di Bush.
In realtà, già a Bagdad, in occasione dell’attacco “alla scarpa” della fine 2008, Bush aveva dato prova di prontezza di riflessi. Ora ha confermato una innata velocità del pensiero e rara capacità di trovare immediata soluzione ad un problema nuovo.
Un caro saluto
Gustavo

venerdì 26 marzo 2010

Statista non Politico

Negli Stati Uniti è stata approvata la Riforma della Sanità, salvo il nuovo passaggio parlamentare reso necessario da due aspetti procedurali, peraltro di importanza secondaria.
La nuova legge, che assicurerà assistenza sanitaria anche alle fasce sociali più deboli, costituisce la realizzazione di uno straordinario obiettivo, di un ‘sogno’.
In Europa, grazie al notevole livello di sicurezza sociale raggiunto, non attribuiamo particolare rilevanza alla serenità che deriva proprio dalla imponente struttura di protezione ed assistenza che nei decenni è stata costruita. A volte arriviamo perfino a mal sopportarla, non rendendoci pienamente conto del suo valore che, infatti, non si riscontra in alcuna altra Regione fuori dall’Europa.
Possediamo, quindi, un bene che dovremmo imparare ad apprezzare maggiormente e cercare di salvaguardare, partendo ad esempio da una necessaria più sana gestione.
Obama, per realizzare questo storico “sogno” ha dovuto rinunciato a pur importanti viaggi e posporre numerose altre iniziative, sia di politica interna che internazionale. Forse, ha perfino compromesso il risultato delle elezioni di mid-term del prossimo novembre e, chissà?, addirittura la sua rielezione.
Ma Obama ha reso uno straordinario servizio al suo Paese ed alla sua Gente. Ed è questa la diferenza tra un Uomo di Stato ed un politico: il governare perseguendo un progetto, un sogno, invece che l’amministrare nel quotidiano, assecondando il momento, senza alcuna visione del futuro.


P.S. L’elezione di Obama fu salutata su questo Blog dal post L'AUSPICIO del 21 novembre 2008 (http://massimilianosponzilli.blogspot.com/2008/11/lauspicio_21.html

sabato 20 marzo 2010

O Tempora, O Mores!

Il post “Tempo di Elezioni. Oggi come Allora” ha suscitato interesse in numerosi lettori.
In particolare, Gianni (di solida cultura classica!) prosegue con Cicerone e commenta: “E' il caso di aggiungere: o tempora, o mores !”.
Sembra, invece, orientata al pessimismo Maria Rosaria che si domanda: “sono passati millenni e cosa è cambiato? ......”. Infine Rita, melanconica, “Carissimo, credo, purtroppo, che il termine 'candido', ora si possa attribuire solamente al manto nevoso delle alte vette... o scorgere nello 'stupore' degli occhi di un bambino...prima che cominci a camminare... “


P.S. Grazie, Gianni, per avermi dato lo spunto per tornare a leggere la prima Catilinaria (Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? Fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?). Nella foga oratoria, dinanzi al Senato, Cicerone esasperato esclamava ‘o tempora o mores!’, che tempi...! che costumi...!

Correva l’anno 62 a.c.



Nell'immagine, l'affresco di Cesare Maccari 'Cicerone denuncia Catilina' ora nella Villa Madama di Roma.
                                                                                            

mercoledì 17 marzo 2010

17 Marzo, San Patrizio

Dalla compagnia assai piacevole, gli Irlandesi sono un po’ i “mediterranei del nord”. La loro festa è San Patrizio, celebrata, ovunque si trovino, alla loro maniera, con fiumi di stout, la birra nera, e tanta buona musica.
Ma chi era San Patrizio?
Maewyin Succat (solo successivamente sceglierà il nome latino di Patrizio) nasce nel 387 a Kilpatrick, in Scozia, da Calphurnius e Conchessa, appartenenti ad una nobile famiglia romana. Rapito all’età di 16 anni da pirati irlandesi, fu venduto come schiavo a Dal Riada, re dell’odierna Irlanda del Nord. Dopo sei anni di cattività, riuscì a fuggire e a tornare in Scozia. Da tale esperienza trasse la conoscenza del gaelico e del paganesimo celtico.             
Divenuto diacono e poi vescovo, gli fu affidata, dal papa Celestino I l’evangelizzazione delle isole britanniche, sopratutto dell’Irlanda, ove grazie a Patrizio fiorì il cristianesimo, seppure in forma sincretica con il paganesimo celtico. Patrizio favorì la combinazione di molti elementi cristiani e pagani, per esempio introdusse il simbolo della croce solare sulla croce latina, facendo diventare la croce celtica il simbolo del cristianesimo celtico.
Vari i prodigi attribuiti a Patrizio. In Irlanda non ci sarebbero più serpenti da quanto San Patrizio li cacciò in mare dalla montagna sacra Croagh Patrick sulla quale avrebbe trascorso quaranta giorni, proprio come Gesù nel deserto. Per scacciare i serpenti, le impurità che li caratterizzano e i peccati che li seguono, gettò una campana dalla sommità del monte nell’attuale Baia di Clew, formando le isole che oggi ammiriamo.
Altrettanto celebre la leggenda del pozzo senza fondo, detto di San Patrizio. Situato sull’isolotto di Lough Derg, Patrizio vi si recava regolarmente a pregare. Dopo molteplici prove, Egli poteva accedere ad un luogo di delizie e infine alle porte del Purgatorio.
Risale a San Patrizio anche uno dei simboli dell’Irlanda, il trifoglio, da Lui utilizzato per spiegare il concetto cristiano della Trinità sfogliando le piccole foglie del trifoglio legate ad un unico stelo.
San Patrizio muore a Downpatrick, in Irlanda, il 17 marzo del 461. Oggi Egli è il patrono dell’Irlanda (sia cattolica che protestante) e delle “città irlandesi”, a cominciare da Boston. Tuttavia, la tradizione della festa di San Patrizio ha in realtà inizio solo nel decimo secolo, quando il libro di Armagh prescrive ai monaci irlandesi di celebrare la festa per tre giorni e tre notti.

sabato 13 marzo 2010

Tempo di Elezioni. Oggi come Allora...

Più che la lettura dei giornali, sono i toni perfino eccessivi della dialettica politica che ci indicano l’avvicinarsi delle elezioni.
Va, tuttavia, rilevato, con il dovuto rispetto per i guru delle strategie elettorali e del più sofisticato utilizzo dei media, che le modalità delle candidature e della stessa campagna elettorale non sono mutate in maniera significativa rispetto a duemila anni fa.
Allora i nomi dei candidati venivano riportati sulle ‘tabulae dealbatae’ e presentati al ‘popolo’ nel Foro. Il candidato organizzava i suoi ‘comizi’ (Assemblee che avevano luogo nel ‘Comitium’, un luogo all’aperto consacrato dagli Auguri ed orientato secondo i punti cardinali) ove elencava le proprie virtù, snocciolava promesse, pronunciava esortazioni.
Gli scavi di Pompei ci hanno restituito alcuni ‘manifesti elettorali’ sotto forma di iscrizioni parietali. “Eleggete Lucio Rusticelio Celere che è degno della municipalità" dice uno. “Si invita a votare Bruttio Balbo che conserverà la cassa municipale" dice un altro. Mentre, per la carica di Edile (responsabile dei mercati), un sostenitore prega di “eleggere Giulio Polibio che fa del buon pane".
E nemmeno il “voto di scambio” è un prodotto dei nostri tempi. Tramite sontuosi banchetti, regali, posti a teatro, giochi gladiatori si orchestrava la ‘raccolta delle preferenze’. Le nostre ‘leggi ad personam’ venivano allora denominate leggi ad hoc: Cicerone fece proibire l’organizzazione di giochi gladiatori ad opera di chi intendeva candidarsi nei due anni successivi, mentre la “lex petelia de ambitu” limitava l’eccessivo ‘dinamismo’ dei candidati.
Le spese elettorali erano particolarmente importanti. Cicerone confessa la necessità di disponibilità elevate suggerendo di astenersi dalla competizione a coloro che "facultates non erant". Suo fratello minore, Quinto Tullio, arrivò a redigere il ‘Commentario Petitionis’, vero manuale della perfetta campagna elettorale e, tutto sommato, non troppo distante dal “Viaggio Elettorale” di Francesco De Santis.
Ma l’elemento, forse, più stupefacente è senz’altro legato al sostantivo ‘candidato’ con il quale si identificano i competitori. Presso gli antichi romani il “candidatus” si presentava indossando una toga candida (dal verbo latino candeo che significa biancheggiare, far splendere). Per l'occasione, il bianco sporco della lana veniva trattato con agenti sbiancanti, fino a portarlo ad una tonalità di bianco il più splendente possibile.
Bianco, quindi, quale segno di purezza, di candore annunciato e promesso dal candidato. Allora come oggi ...

giovedì 11 marzo 2010

Valori Antichi, Non Nuovi

Ha suscitato vivo interesse il post ‘Nuovi Valori’ e diversi sono stati i commenti espressi dai lettori.
Robbie trova eccellente l’intuizione del ‘Vivere con Lentezza’ perchè ci permette di riflettere e, quindi, di evitare l’agire frenetico proprio dell’assenza del pensiero. Fabiana, sebbene trovi l’idea 'curiosa', pensa che ‘vivere con lentezza’ farebbe bene a molti. Rita, invece, sostiene che in realtà non si tratta di ‘nuovi’ bensì di antichi valori. E aggiunge: “oggi siamo più istruiti, più ricchi, più belli, ma perennemente inquieti, insoddisfatti e quindi più infelici”. Bruno, infine, intravede una dicotomia tra il ‘Vivere con Lentezza’ e la sua celebrazione in luoghi come New York, Tokyo, Shanghai: “è quasi come offrire un panzerotto ad un obeso”, egli dice.
Considerato l’interesse suscitato dall’argomento, di seguito riporto con piacere alcuni dei “Comandalenti” che governano il "Vivere con Lentezza”:
- svegliamoci 5 minuti prima del solito per farci la barba, truccarci o far colazione senza fretta e con un pizzico di allegria;
- quando siamo in coda alla cassa di un supermercato, evitiamo di arrabbiarci e usiamo questo tempo per programmare la nostra serata o per scambiare due chiacchiere con il vicino di carrello;
- evitiamo di fare due cose contemporaneamente come telefonare e scrivere al computer. Il rischio è diventare scortesi, imprecisi e approssimativi;
- facciamo una camminata, soli o in compagnia, invece di incolonnarci in auto per raggiungere la solita trattoria fuori porta;
- evitiamo qualche viaggio nei week-end o durante i lunghi ponti e gustiamo, invece, la nostra città, qualunque essa sia;
- quando abbiamo 15 giorni di ferie dedichiamone 10 alle vacanze e utilizziamo i rimanenti come decompressione pre o post vacanza.
Di uguale interessante portata sono i seguenti Comandalenti per la cucina.
- Ippocrate insegna che il cibo è la prima medicina. Crediamoci.
- È scientificamente provato che l'acqua non bolle prima se continuiamo a osservarla: quindi, senza fretta, appassioniamoci alla preparazione della nostra cenetta e apparecchiamo con cura la tavola. Un fiore?
- Utilizziamo tutti i nostri sensi per godere dei singoli ingredienti: la vista, il tatto, l'olfatto, il gusto. Anche l'udito: i rumori della cucina fanno tanto casa e calore!
- Evitiamo il "due in uno"! Se mangiamo non telefoniamo, se telefoniamo non mangiamo.
- Non precipitiamoci. Il cinema, la lavastoviglie, l'ultimo ritocco al computer, ... possono aspettare!

mercoledì 10 marzo 2010

Nuovi Valori

In maniera del tutto casuale, sono venuto a conoscenza di “Vivere con Lentezza”, un’organizzazione che si occupa di ‘comunicazione sociale per il benessere delle persone’.
La Mission, si legge sul sito dell’Organizzazione, è incoraggiare la fiducia nel futuro e sostenere l’impego di ciascuno nella costruzione di un tessuto sociale in accordo con le diverse esigenze. Insomma, il tentativo di rallentare, a livello individuale, per poter vivere meglio in questo mondo che sembra sempre più votato alla velocità e alla complessità.

Bruno Cortigiani, fondatore e presidente dell’Associazione Vivere con Lentezza, ha studiato in Bocconi, ha insegnato matematica applicata, è stato capo ufficio stampa di IBM Semea e di Telecom Italia. Oggi Cortigiani si presenta come uno dei tanti che sta prendendo il tempo per vivere, con l’obiettivo di trovare l’equilibrio intelligente tra il correre quando dobbiamo e fermarci quando possiamo.

Naturalmente, anche la ricerca della Lentezza ha la sua festa mondiale: la si celebra un po’ prima dell’avvento della primavera. Dopo Milano 2007, New York 2008 e Tokyo 2009, quest’anno è la volta di Shanghai ove, lunedi 15 marzo, si celebrerà la quarta giornata mondiale della Lentezza che avrà per tema “Rallentare per uno sviluppo economico in armonia con l’uomo e con l’ambiente”.
Anche senza recarsi a Shanghai, tutti potranno partecipare alla celebrazione con un proprio evento, che sia un gesto di gentilezza verso noi stessi, verso gli altri, verso l’ambiente. Con Lentezza....

sabato 6 marzo 2010

Puntualità (nella Casa di Tutti gli Dei)

Domenica scorsa, alle 18 in punto, con precisione svizzera degna di miglior sorte, è stato sospeso il concerto di un Quintetto russo all'interno del Pantheon di Roma. Infatti, come rilevabile da un simpatico filmato reperibile in Rete, la gentile custode del Monumento, con un cenno della mano (alla Karajan, verrebbe da dire) ha chiuso le note vivaldiane e perentoriamente informato il pubblico che la domenica il Pantheon chiude alle 18. Ella ha poi invitato l’allibito uditorio ad avvicinarsi all’uscita. Per maggior assertività, la signora ha aggiunto in inglese ‘Pantheon is closed’.

Non credo che tale notizia meriti ulteriori commenti, salvo forse l’annotazione dell’importanza che riveste nell’Italia di questi giorni la “puntualità” (per esempio, nella consegna delle liste elettorali). Tuttavia, tale notizia consente ed invita ad un breve excursus su questo Monumento.

Nonostante il frontone riporti l’iscrizione relativa all’edificazione, nel 27 a.C., ad opera di Marco Vipsiano Agrippa, generale e genero di Ottaviano Augusto, il Pantheon che oggi possiamo ammirare fu inaugurato dall’imperatore Adriano, nel 128, e costruito su progetto di Apollodoro, felice architetto di Damasco.

Rispetto alla precedente versione, distrutta da un incendio, fu invertito l’orientamento, il pronao ora guarda a nord, e – ecco la ‘firma’ di Apollodoro - introdotta la forma “rotonda” (i romani lo chiamano semplicemente “la Rotonda”), con un capolavoro di ingegneria, dove la spazialità perfettamente sferica regala all'osservatore una sensazione di "immota ed avvolgente" armonia.

Marguerite Yourcenar, nel suo ‘Memorie di Adriano’ fa dire all’Imperatore “volli che questo santuario di tutti gli dei rappresentasse il globo terrestre e la sfera celeste, un globo entro il quale sono racchiusi i semi del fuoco eterno, tutti contenuti nella sfera cava”.

Lo spazio interno della rotonda è costituito da un cilindro sormontato da una semisfera. Il cilindro ha altezza uguale al raggio (21,72 metri) mentre l'altezza totale dell'interno è uguale al diametro (43,44 metri).

La Cupola termina in un oculo centrale, di 8,92 metri di diametro, che costituisce l’unica fonte di luce. Una curiosità di tale oculo sta nel cosidetto effetto camino: quando piove, la corrente d'aria ascensionale porta alla frantumazione delle gocce d'acqua, così che all'interno sembra che non piova.

Il Pantheon, nel 608, fu donato da Foca, imperatore di Bisanzio, a papa Bonifacio IV che lo trasformò in chiesa cristiana col nome di Sancta Maria ad Martyres. Si trattò del primo tempio pagano trasposto al culto cristiano e ciò spiega anche perchè il Pantheon sia il solo edificio dell’antica Roma ad esser rimasto praticamente intatto ed ininterrottamente in uso sin dalla sua fondazione.

Beninteso, fino alla chiusura alle ore 18 della scorsa domenica...

martedì 2 marzo 2010

Bamboccioni

Antonella, su "Un Approccio Differente", commenta:
Bravo !! Ha centrato in pieno la "questione" dei bamboccioni!
Saluti.
Antonella M.