sabato 28 marzo 2009

E il Pensiero Vola …….

Un banale errore di indirizzo ha fatto finire sulla mia scrivania il passaporto di tale Renzo B. In realtà, il documento è da tempo scaduto ed ogni sua pagina è stata utilizzata. Il passaporto apparentemente è stato smarrito, assieme ad altri documenti meno importanti, forse racchiusi nella medesima busta.

Un grande timbro “annullato” apposto nelle pagine iniziali sancisce la fine del documento, ma non certamente della vita che tale passaporto racchiude ed illustra.

Renzo, occhi azzurri, alto 1,85 metri, barba importante e molto stempiato a giudicare dalla sua fotografia, è nato in Veneto sotto il segno del Leone nel medesimo anno in cui sono nato io. Al momento del rilascio del passaporto egli risiedeva in Francia. Nello sfogliare il documento, tuttavia, il mio pensiero è stato più che altro stimolato dai timbri di ingresso ed uscita in numerosi paesi in continenti diversi.

Renzo, nel periodo di validità del passaporto, ha ottenuto tre visti per la Nuova Zelanda, ha ripetutamente visitato il Cile e l’Argentina, è stato due volte in Giappone, una sola volta in Indonesia ed in Kenya. Ma Renzo si è recato molte volte in Congo, sia nel Congo di Kinshasa che nel Congo Brazzaville (città intitolata ad uno dei pochi esploratori italiani in terra d’Africa nel XIX secolo, Pietro Brazza da Castelgandolfo).

Naturalmente non conoscerò mai le ragioni di tutti questi viaggi, posso solo immaginare che Renzo li effettuasse per motivi professionali, o chissà, per il piacere di scoprire e conoscere (e cercare di capire) nuovi mondi e culture differenti. Oppure per inseguire un improbabile Amore. O magari per la voglia di sfuggire ad una realtà…

Certamente Renzo sembra un viaggiatore autentico e non uno di quei provinciali che scambiano per vita esotica la settimana in un villaggio turistico a prezzo tutto incluso. Egli doveva aver nella sacca che lo accompagna tutti i suoi documenti e, magari in una sosta in aeroporto, tra un volo e l’altro, gli è cascata la busta con il passaporto e le altre sue carte.

Ma magari, invece, Renzo non è per niente fiero di questa sua vita “errante” che rappresenta piuttosto la sublimazione di una sua ricerca, non solo della conoscenza del mondo, quanto piuttosto di se stesso. Se fosse vera tale ipotesi, non si tratterebbe di smarrimento casuale ma di indizio: Renzo non ha smarrito il suo vecchio passaporto, ma lo ha scientemente abbandonato per seminare una traccia ed esser cosi ritrovato ed “accompagnato” nel suo viaggio (della vita).

Egli desidera esser rintracciato per ritrovarsi e, proprio come Pietro Brazza, dare ordine alle sue importanti ed uniche scoperte……

martedì 24 marzo 2009

A Ciascuno il Proprio Guru

Caro Mass,
in questo periodo di grave incertezza, ciascuno di noi ricorre e si affida a credibili esperti per meglio volgere la propria vita, le proprie scelte, i propri investimenti. Conosco una Persona Importante che sta affrontando un costoso viaggio nelle Isole Comoros per verificare direttamente sul posto i nuovi orientamenti e le nuove tendenze e riadattare di conseguenza le proprie strategie finanziarie e perfino di vita. Un altro, invece, evidentemente più stanziale, appreso – in ritardo – del premio nobel a Paul Krugman, ha letteralmente sbancato la più fornita libreria della città acquistando tutti i libri del Professor Krugman: voleva che nessun altro potesse acquistarli ed esser cosi lui solo il depositario della “conoscenza”. Non sono, tuttavia, in grado di precisarti se, dopo l’acquisto, abbia anche letto tutti quei libri.
Personalmente, invece, mi regolo in maniera empirica, ma di assoluta garanzia. Sai, caro Mass, io sono stato profondamente scottato da una crisi finanziaria del secolo scorso ed ho toccato con mano la fallacità dei diversi “esperti” e perfino dei santoni. E, allora, via testi sacri, basta con i consulenti, no a costosi viaggi di aggiornamento e conoscenza. Io ho due Guru eccezionali ed infallibili.
Il primo, Uccio, fa il cameriere in un bar di dubbia rettitudine. Non ho mai capito se non si renda conto dell’ambiente che gli ruota intorno, se ne faccia parte consciamente, o addirittura se sia lui stesso a condurre ogni gioco (come egli mostra di credere, pur se il mio dubbio, fondato, è che il vero “direttore d’orchestra” sia il conduttore del complesso ove ha sede il bar di Uccio, tale Gioioso). Sta di fatto che Uccio si comporta e tenta di apparire come la quintessenza della saggezza e dell’operosità. Dovresti vederlo come strapazza i clienti: impone bibite, prepara personalmente cocktail, serve dolcini, organizza aperitivi. E’ lui che mena la danza. Predispone perfino gli accoppiamenti! Ecco perché guardo a lui come ad un Guru. Lo chiamo al telefono (evito di andare al suo Bar) e lui, ”caro Gustavo, va forte l’economia. Ieri pomeriggio ho venduto drink come non mai. +32,7% rispetto alle medesime ore dello stesso giorno dell’altra settimana! Ma che crisi?! Noi andiamo alla grande! Magari gli altri, noi no, noi ci sappiamo fare! Il mio New Orleans Fizz tira e come... Non dar retta ai menagramo“
Io lo ascolto il mio bravo Uccio, d’altra parte gode di un osservatorio privilegiato ed entra in contatto con la crème de la créme, dice lui. Tuttavia, per una forse eccessiva ma necessaria prudenza, prima di prender una qualunque decisione, sento anche Nino, anzi da lui vado a prender il caffé, perché la vista che si gode dal suo salotto è singolarmente piacevole.
Nino è un professore (umanista) all’antica, rigoroso, direi “catonico”. Cominciamo le nostre riflessioni (più che discussioni) da lontano, spesso in maniera divertente. Poi, quando si riscalda i suoi occhi divengono rigidi e dopo un approfondito sciorinare di dati (esatti e coerenti, spesso suffragati da grafici variopinti e tabelle ben articolate) alterna filippiche a catilinarie. Nino ce l’ha con il mondo intero che non va, che è retto da una cupola di perfidi che lo sta conducendo velocemente all’autodistruzione, con le ingiustizie che ci subissano, etc. etc. etc.
“Vedi, Gustavo, conclude, non c’è più speranza! Ma una nuova rivoluzione, ormai alle porte, ci salverà!”
Esco dal caffé confuso: chi è il mio giusto Guru? Ha ragione Uccio con la sua visione “leggera” o prevarrà il pessimismo (cosmico?) di Nino?
Lo devo chiedere a Gioioso, ma di quest’altro mio amico ti parlerò in un’altra occasione.
Buona domenica, Mass! Passala bene perché sono altri i veri valori per i quali vale la pena di accalorarsi. A presto, Tuo
Gustavo

lunedì 16 marzo 2009

La Ricchezza della Diversità Culturale

In una eccellente “Pizzeria al Taglio” nel cuore di Roma vi è ben incastonata questa mattonella colorata

Mentre, a Singapore, c'è chi accompagna i propri uccellini - rigorosamente in gabbia - nella passeggiata quotidiana tra le meraviglie del Botanic Garden

Ma sola a Roma, per San Valentino, possono servirti un cappuccino "al cuore".....

sabato 7 marzo 2009

Happy Birthday, Zia Clorinda !

Sotto il titolo “Zia Clorinda compie 100 anni”, è comparsa tra le lettere dei lettori al Messaggero on line la missiva di tale Angelucci Terenzio (si firma così) con la quale segnala che “il 12 marzo mia zia Clorinda Angelucci vedova Patacchiola residente a Castelfranco in provincia di Rieti festeggia 100 anni. Ho già segnalato l’evento al comune di Rieti ma non mi ha risposto. Spero di aver maggor fortuna con il vostro quotidiano....”
La simpatica lettera ha schiuso vari interventi dei lettori. Tale Carolina ha telegraficamente commentato “non ci interessa”, mentre “dawid dyk”, evidentemenete più attento ai temi dell’attualità, ha concluso “cioè prende la pensione da quarant’anni! Alla faccia!”. Meno romantico Pietro: “ma per quale motivo dovrebbe interessarci che la zia compie 100 anii?? La segnalazione dell’evento al comune?? Ma quale evento? Festeggiarlo per i cavoli vostri no??”. Secco, infine, “sturmy” con il suo perentorio “E zia Clorinda, ma zia di chi? Ma per favore, con queste bietolate kitsch.”.
Con il suo intervento, invece, Luna suggerisce al “gentile nipote Angelucci Terenzio” di contattare “Festa Italiana, trasmissione condotta da Caterina Balivo che si occupa anche dei festeggiamenti per le persone anziane”. E poi conclude con gli “auguri alla bella Clorinda”.
Forse si è rivelato eccessivo l’entusiasmo festaiolo del nipote Terenzio (ma quanti anni avrà il nipote della centenaria?) ma ancora più simpatico e goffamente divertente si è rivelato il dibattito che la lettera ha aperto.
Nei difficili giorni che siam chiamati a vivere, fa bene trovare argomenti ed argomentazioni che ci fanno sorridere. Rimane, tuttavia, forte l’esigenza di maggior decoro nei festeggiamenti e nei commenti.