sabato 10 aprile 2010

L’Importanza di Esser Ultimi

Con il grido "Tierra, Tierra!", alle due del mattino del venerdi 12 ottobre 1492, Juan Rodriguez de Triana, vedetta di prora della Pinta, annuncia al mondo la scoperta dell’America, sebbene in realtà Cristoforo Colombo non perseguisse il sogno di scoprire un nuovo continente, ma semplicemente di ‘buscar’ l’Oriente da Occidente.
Ma, come sostiene Giovanni F. Bignami, l’importante per avere il merito di una grande scoperta è essere l’ultimo a farla, non il primo. Infatti, è comunemente accettata la tesi che non era la prima volta che l’America veniva scoperta: molte civiltà marinare erano già sbarcate in America, lasciando numerose tracce quali monete, statuette, tombe e, perfino, una nave.
Un suggestivo ed interessante saggio di Elio Cadelo (“Quando i Romani andavano in America. Scienza e conoscenze degli antichi navigatori”) ci introduce all’analisi dei viaggi avvenuti molti secoli prima di quello ‘ufficiale’.
Cadelo dimostra come i Romani possedessero le conoscenze scientifiche e le basi teoriche necessarie per oltrepassare le Colonne d’Ercole. Grandi Navigatori, essi commerciavano ben oltre i confini dell’Impero, fino all’India, alla Cina, all’Indonesia. Secondo la vulgata le loro esplorazioni giunsero fino al Pacifico. Ad Occidente navigarono lungo le coste atlantiche dell’Europa, fino alle Orcadi, all’Islanda ed oltre. In Africa sono state trovate tracce della presenza romana nello Zimbabwe e lungo le coste orientali.
Plutarco scrive che «a cinque giorni di navigazione dalla Britannia, verso occidente, ci sono isole e dietro di loro un continente», mentre Plinio nota «che tutto l’Occidente al di fuori delle colonne d’Ercole è ormai osservato ed esplorato».
Ma i Romani non furono i soli a giungere nel Nuovo Continente: la genetica fornisce prove della presenza in America dei Polinesiani, mentre l’archeologia e la letteratura confermano presenze cinesi ed indiane.
Ed anche sul perchè di tutto ciò non ci sia traccia prima di Cristoforo Colombo Elio Cadelo fornisce una importante spiegazione: le rotte erano segretissime e le mappe non venivano diffuse poiché in esse risiedeva un enorme valore economico. I proprietari potevano, infatti, ottenere l’esclusiva per importazioni di prodotti provenienti da terre lontane e sconosciute.
Insomma, la conoscenza quale passaporto per la ricchezza.

domenica 4 aprile 2010

Un Risultato Elettorale Diverso

I risultati politici delle recenti elezioni italiane sono ancora oggetto di analisi e proiezioni sugli scenari che ora si dischiudono. Piace, tuttavia, sottolineare un diverso ‘risultato elettorale’ che si è affermato in occasione delle recenti votazioni.
In ossequio a certi leggi, durante la campagna elettorale, erano state sospese talune trasmissioni televisive dedicate all’approfondimento dei temi politici. Tale blocco ha, tuttavia, determinato una ‘migrazione’ dal medium tradizionale, la televisione, al nuovo strumento costituito dalla Rete.
Enrico Mentana col suo nuovo format, Michele Santoro dal PalaDozza di Bologna, Beppe Severgnini con la sua ‘diretta’ sui risultati elettorali hanno dimostrato che è possibile fare a meno della televisione ed avvalersi del medium innovativo sia nel format che nella mobilitazione dell’audience.
Il grande successo ha dimostrato che il pubblico gradisce tale ‘novità’ alla quale, peraltro, partecipa in maniera interattiva.
Grazie alle nuove tecnologie, insomma, dalla tv generalista ci dirigiamo verso una offerta differenziata che ci consente, tra l’altro, di render profiquo il nostro tempo trascorso non dinanzi ma con la tele-visione.

domenica 28 marzo 2010

Lustratio

Caro Mass,
il gesto con il quale Bush ha pulito la sua mano sulla spalla di Clinton, presentato con mirabile ironia da Gustavo, mi ha fatto vedere tale ‘mossa’ come una moderna Lustratio, la cerimonia di purificazione praticata dai romani sin dai tempi del sesto re di Roma, Servio Tullio (578- 539 a.C.).
Tramite il lavaggio con acqua o lo spruzzare acqua mediante rami di lauro oppure con un apposito aspersorio, venivano purificati i campi e le greggi. Anche gli eserciti romani venivano purificati prima della partenza per le campagne militari e la cerimonia veniva ripetuta negli accampamenti prima delle battaglie. Si voleva così assicurarsi la benedizione e la protezione della divinità, ma senza alcun legame con eventuali colpe commesse. La stessa città di Roma veniva purificata con una cerimonia di lustratio in caso di prodigi o

calamità e, comunque, regolarmente ogni cinque anni, quando i censori quinquennali abbandonavano la propria carica al compimento del censimento, momento decisivo per l’organizzazione politica ed economica di Roma, visto che consentiva la rilevazione dei maschi adulti, delle famiglie, delle proprietà.
Deriva dalla “lustratio” il significato di lustro per indicare un quinquennio, così come dall’etimo latino census (da censēre: recitare, dichiarare solennemente) derivano i moderni ‘census’ inglese, ‘zensus’ tedesco, ‘censo’ spagnolo, ‘recensement’ francese. Anche il francese ‘lustre’, lampadario, trae da qui la propria origine.
Mi perdonerai, caro Mass, ma non sono purtroppo in grado di precisare se con il proprio ‘gesto’ Bush pensasse alla purificazione, proprio nel senso dell’antica cerimonia romana.
Un caro saluto

P. Agora

L'immagine riproduce Suovetaurilia, rito di purificazione, conservato al Museo del Louvre

sabato 27 marzo 2010

Problem Solving

Caro Mass,

non ti sarà sfuggito il video della BBC sulla visita ad Haiti dei due ex presidenti USA George Bush e Bill Clinton. Un clip, ripreso anche in Italia, mostra i due Ex intenti a stringere le mani dei convenuti. Improvvisamente Bush avverte un certo fastidio (aveva stretto una mano bagnata? O sporca?) e ritira la mano. La guarda e immediatamente la passa sulla camicia di Clinton (sulla spalla e sul braccio) come per attirare la sua attenzione, ma in realtà per pulirla. Interrogativo, Bill si volge verso George, ma il video non lascia comprendere la reazione nè il commento di Clinton. Non si hanno neppure elementi circa la coscienza di Clinton sul suo ruolo di purificatore (della mano) di Bush.
In realtà, già a Bagdad, in occasione dell’attacco “alla scarpa” della fine 2008, Bush aveva dato prova di prontezza di riflessi. Ora ha confermato una innata velocità del pensiero e rara capacità di trovare immediata soluzione ad un problema nuovo.
Un caro saluto
Gustavo

venerdì 26 marzo 2010

Statista non Politico

Negli Stati Uniti è stata approvata la Riforma della Sanità, salvo il nuovo passaggio parlamentare reso necessario da due aspetti procedurali, peraltro di importanza secondaria.
La nuova legge, che assicurerà assistenza sanitaria anche alle fasce sociali più deboli, costituisce la realizzazione di uno straordinario obiettivo, di un ‘sogno’.
In Europa, grazie al notevole livello di sicurezza sociale raggiunto, non attribuiamo particolare rilevanza alla serenità che deriva proprio dalla imponente struttura di protezione ed assistenza che nei decenni è stata costruita. A volte arriviamo perfino a mal sopportarla, non rendendoci pienamente conto del suo valore che, infatti, non si riscontra in alcuna altra Regione fuori dall’Europa.
Possediamo, quindi, un bene che dovremmo imparare ad apprezzare maggiormente e cercare di salvaguardare, partendo ad esempio da una necessaria più sana gestione.
Obama, per realizzare questo storico “sogno” ha dovuto rinunciato a pur importanti viaggi e posporre numerose altre iniziative, sia di politica interna che internazionale. Forse, ha perfino compromesso il risultato delle elezioni di mid-term del prossimo novembre e, chissà?, addirittura la sua rielezione.
Ma Obama ha reso uno straordinario servizio al suo Paese ed alla sua Gente. Ed è questa la diferenza tra un Uomo di Stato ed un politico: il governare perseguendo un progetto, un sogno, invece che l’amministrare nel quotidiano, assecondando il momento, senza alcuna visione del futuro.


P.S. L’elezione di Obama fu salutata su questo Blog dal post L'AUSPICIO del 21 novembre 2008 (http://massimilianosponzilli.blogspot.com/2008/11/lauspicio_21.html

sabato 20 marzo 2010

O Tempora, O Mores!

Il post “Tempo di Elezioni. Oggi come Allora” ha suscitato interesse in numerosi lettori.
In particolare, Gianni (di solida cultura classica!) prosegue con Cicerone e commenta: “E' il caso di aggiungere: o tempora, o mores !”.
Sembra, invece, orientata al pessimismo Maria Rosaria che si domanda: “sono passati millenni e cosa è cambiato? ......”. Infine Rita, melanconica, “Carissimo, credo, purtroppo, che il termine 'candido', ora si possa attribuire solamente al manto nevoso delle alte vette... o scorgere nello 'stupore' degli occhi di un bambino...prima che cominci a camminare... “


P.S. Grazie, Gianni, per avermi dato lo spunto per tornare a leggere la prima Catilinaria (Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? Fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?). Nella foga oratoria, dinanzi al Senato, Cicerone esasperato esclamava ‘o tempora o mores!’, che tempi...! che costumi...!

Correva l’anno 62 a.c.



Nell'immagine, l'affresco di Cesare Maccari 'Cicerone denuncia Catilina' ora nella Villa Madama di Roma.
                                                                                            

mercoledì 17 marzo 2010

17 Marzo, San Patrizio

Dalla compagnia assai piacevole, gli Irlandesi sono un po’ i “mediterranei del nord”. La loro festa è San Patrizio, celebrata, ovunque si trovino, alla loro maniera, con fiumi di stout, la birra nera, e tanta buona musica.
Ma chi era San Patrizio?
Maewyin Succat (solo successivamente sceglierà il nome latino di Patrizio) nasce nel 387 a Kilpatrick, in Scozia, da Calphurnius e Conchessa, appartenenti ad una nobile famiglia romana. Rapito all’età di 16 anni da pirati irlandesi, fu venduto come schiavo a Dal Riada, re dell’odierna Irlanda del Nord. Dopo sei anni di cattività, riuscì a fuggire e a tornare in Scozia. Da tale esperienza trasse la conoscenza del gaelico e del paganesimo celtico.             
Divenuto diacono e poi vescovo, gli fu affidata, dal papa Celestino I l’evangelizzazione delle isole britanniche, sopratutto dell’Irlanda, ove grazie a Patrizio fiorì il cristianesimo, seppure in forma sincretica con il paganesimo celtico. Patrizio favorì la combinazione di molti elementi cristiani e pagani, per esempio introdusse il simbolo della croce solare sulla croce latina, facendo diventare la croce celtica il simbolo del cristianesimo celtico.
Vari i prodigi attribuiti a Patrizio. In Irlanda non ci sarebbero più serpenti da quanto San Patrizio li cacciò in mare dalla montagna sacra Croagh Patrick sulla quale avrebbe trascorso quaranta giorni, proprio come Gesù nel deserto. Per scacciare i serpenti, le impurità che li caratterizzano e i peccati che li seguono, gettò una campana dalla sommità del monte nell’attuale Baia di Clew, formando le isole che oggi ammiriamo.
Altrettanto celebre la leggenda del pozzo senza fondo, detto di San Patrizio. Situato sull’isolotto di Lough Derg, Patrizio vi si recava regolarmente a pregare. Dopo molteplici prove, Egli poteva accedere ad un luogo di delizie e infine alle porte del Purgatorio.
Risale a San Patrizio anche uno dei simboli dell’Irlanda, il trifoglio, da Lui utilizzato per spiegare il concetto cristiano della Trinità sfogliando le piccole foglie del trifoglio legate ad un unico stelo.
San Patrizio muore a Downpatrick, in Irlanda, il 17 marzo del 461. Oggi Egli è il patrono dell’Irlanda (sia cattolica che protestante) e delle “città irlandesi”, a cominciare da Boston. Tuttavia, la tradizione della festa di San Patrizio ha in realtà inizio solo nel decimo secolo, quando il libro di Armagh prescrive ai monaci irlandesi di celebrare la festa per tre giorni e tre notti.