martedì 9 febbraio 2010

Provvisorio

Attraverso una lettera al Messaggero on line, tale Alessandra ha lamentato l’improprio uso del termine «momentaneo» utilizzato presso l’ufficio postale di Roma San Silvestro ove, da oltre un mese e mezzo, un’entrata è chiusa a casua della rottura di una vetrata e la direzione con un cartello si scusa per il “momentaneo" disagio.
La noia che Alessandra deve patire, mi ha ricordato un personaggio della provincia che non esiste più. Non conosco il suo vero nome, ma da tutti egli era conosciuto come “Provvisorio”. Era un falegname ed ogni qualvolta veniva richiesto il suo intervento per una riparazione, egli si arrangiava nel trovare una soluzione non definitiva, convincendo il cliente con un “provvisoriamente facciamo così, poi sistemeremo meglio”. Grazie a tale sua attitudine a procastinare è divenuto “Provvisorio”, cambiando così perfino la sua identità.
I suoi figli hanno fatto fortuna. Dopo qualche anno di emigrazione, sono tornati con biondissime mogli del Nordeuropa e sono diventati imprenditori di successo nella ristorazione, in una ridente località marina.
Un buontempone una volta andò al loro ristorante e voleva assolutamente familiarizzare. Cominciò col citare Cicerone (“in rebus generandi tarditas et procastinatio odiosa est”) per poi richiedere ogni piatto “provvisoriamente”. Il titolare, figlio di “Provvisorio”, particolarmente irritato non so se per la derisione o per il richiamo alle origini, decise di invitare il cliente “provvisoriamente” ad un atteggiamento, per così dire, meno irriverente, per poi allontanarlo bruscamente dal ristorante, in maniera definitiva.
Eppure, dubito che il simpatico Provvisorio sia noto ai responsabili di quell’ufficio postale ed ai tanti altri erogatori di servizi “momentaneamente” non fruibili.

Nessun commento: