domenica 1 novembre 2009

Il Rispetto

Sono ormai trascorsi molti mesi dall’epilogo della vicenda di Eluana Englaro, la bella ragazza costretta a 17 anni di stato vegetativo, a causa di un incidente d’auto.
Memorabile la tenacia del Papà Beppino che voleva interrompere l’artifizio di una vita che vita non era, contrastato dalla schiera di soloni che tutto sanno e ogni cosa dispongono, sulla pelle degli altri.
Ora il signor Englaro ha pubblicato un libro (“La vita senza limiti”) che ripercorre l’intera vicenda, a partire dall’incidente e fino all’atteso e conteso epilogo, attraversando il tormento di un Uomo solo (anche Saturna, la Mamma di Eluana, è ammalata e non è in grado di comprendere) sottoposto ad indicibile sofferenza, aggravata dalle pressioni “istituzionali” che per ragioni nobili, ma spesso assai poco nobili, si opponevano fortemente a che terminasse l’artifizio.
Pochi intravedevano e si preoccupavano della sofferenza profonda di un Uomo solo di fronte alla morte della propria Figlia. Ora, attraverso il suo libro, egli ha deciso di render pubblico e ricordare il proprio dolore.
“Per darle l’ultimo saluto volevo esser solo... Guardavo inebetito mia figlia, sola, al centro di una stanza troppo grande... e pensavo: se solo voi sapeste cosa signifaca dover attendere la morte e desiderarla come il minore dei mali non avreste inflitto ad Eluana lo strazio di tutti quei giorni in un letto, in balia degli altri.... Nel silenzio, ad un tratto ho riconosciuto la mia voce: addio Stellina mia, riposa in pace....”
John Osborne, nel suo “Look back in anger” fa dire a Jimmy Porter: “chi non si è visto morire un uomo tra le braccia soffre di un grave caso di verginità”. Ebbene, l’Italia, evidemente troppo presa da storie di donnine e trans, vive ancora uno stato di “innocenza” che non le consente di vedere, comprendere e rispettare il valore della Vita e la sofferenza dell’Uomo.

2 commenti:

cristiana vitale ha detto...

ben detto, ben scritto, concordo.
Mi fa piacere leggerti.

Per quanto riguarda la storia del regno delle due Sicilie e del regno d'Italia, naturalmente sarai a conoscenza del fatto che una delle prime manovre economiche da parete dei Savoia fu quella di proibire al Banco di Napoli e quello di Sicilia di aprire filiali al Nord, mentre alle banche lombarde e piemontesi era concesso aprirne al Sud, vera operazione di drenaggio di capitali.

Ma chi l'ha davvero voluto l'unità d' Italiai?
Io sono di Cividale del Friuli,figlia di padre avellinese, colonnello dell'esercito e di madre slovena, della locale minoranza etnica, la stessa che il re, dopo l'unificazione disse: "Bisogna farla finita, eliminare questi slavi"pacifici, ma "diversi". . Nessuno ne sa niente in Italia, ma è stata effettuata una operazione di pulizia etnica. linguistica e culturale che è durata oltre cent'anni,
Il Friuli aderì all Regno d' Italia per referendum, motivato dalle idee francesi rivoluzionarie.
Votavano solo i nobili e gli aventi status, ovviamente.
Nelle nostre valli slovene si riunirono gli zupan, gli anziani governatori locali che, memori della dominante Serenissima repubblica, che aveva lasciato totale spvranità e libertà di governo locale , oltre all'esenzione delle tasse, in cambio della fedeltà e del controllo dei confini con l' Impero, e dopo l'esperienza austriaca, identico trattamento sul piano del rispetto culturale, linguistico ed etnico, ma veniva applicata la stessa tassazione valida per tutti in sudditi imperiali,che impoverì la gentre di montagna, votarono per l' Italia, credendo che avrebbe ripristinato gli antichi accordi veneziani.
Fu pura illusione. I Savoia mantennero le stesse tasse austriache ma , a differenza dell'Austria non rispettarono le autonomia, la cultura la lingua locali. Il re, come già citato, si pronunciò per la distruzione delle culture "diverse" (qualcuno ha compreso fino in fondo il senso del detto: "L'Italia è fatta, ora bisogna fare gli italiani!"?)
Il fascismo poi portò il nazionalismo alle estreme conseguenze: licenziamento delle maestre di lingua slovena, proibizione dell'uso della lingua, intimidazione dei sacerdoti che hanno sempre protetto le comunità locali, incendio del teatro sloveno di Trieste, licenziamento dei funzionari statali di educazione e cultura austroungarica, (annullamento del valore delle lauree conseguite in Austria e conseguente perdita del lavoro , ameno che la persona non conseguisse una laurea italiana, tranne che per i medici, di cui c'era bisogno) ) italianizzazione dei nomi e dei toponimi ( Oculis friulanizzazione da Nokula, Pulfero per Pod Buniesaz, significa: sotto il monte Buniesaz, ecc., cognomi come Wieselberger/Visalberghi, Pahorin/Pacorini (donde controllare le liste dei nomi delle vittime delle foibe: decine di Pacorini, di Mazora, ecc, che sembrano nomi italiani alle orecchie di chi non è del posto).
Silenziosamente sono ricomparsi i monumenti a Sissi a Trieste a Maximilian I a Cormons.

Quanto è cpstata l'unificazione d'Italia, al Sud ma anche qui ( per fortuna che ora siamo EU e non ci sono più i confini)!


Con simpatia

Cristiana

cristiana vitale ha detto...

ben detto, ben scritto, concordo.
Mi fa piacere leggerti.

Per quanto riguarda la storia del regno delle due Sicilie e del regno d'Italia, naturalmente sarai a conoscenza del fatto che una delle prime manovre economiche da parete dei Savoia fu quella di proibire al Banco di Napoli e quello di Sicilia di aprire filiali al Nord, mentre alle banche lombarde e piemontesi era concesso aprirne al Sud, vera operazione di drenaggio di capitali.

Ma chi l'ha davvero voluto l'unità d' Italiai?
Io sono di Cividale del Friuli,figlia di padre avellinese, colonnello dell'esercito e di madre slovena, della locale minoranza etnica, la stessa che il re, dopo l'unificazione disse: "Bisogna farla finita, eliminare questi slavi"pacifici, ma "diversi". . Nessuno ne sa niente in Italia, ma è stata effettuata una operazione di pulizia etnica. linguistica e culturale che è durata oltre cent'anni,
Il Friuli aderì all Regno d' Italia per referendum, motivato dalle idee francesi rivoluzionarie.
Votavano solo i nobili e gli aventi status, ovviamente.
Nelle nostre valli slovene si riunirono gli zupan, gli anziani governatori locali che, memori della dominante Serenissima repubblica, che aveva lasciato totale spvranità e libertà di governo locale , oltre all'esenzione delle tasse, in cambio della fedeltà e del controllo dei confini con l' Impero, e dopo l'esperienza austriaca, identico trattamento sul piano del rispetto culturale, linguistico ed etnico, ma veniva applicata la stessa tassazione valida per tutti in sudditi imperiali,che impoverì la gentre di montagna, votarono per l' Italia, credendo che avrebbe ripristinato gli antichi accordi veneziani.
Fu pura illusione. I Savoia mantennero le stesse tasse austriache ma , a differenza dell'Austria non rispettarono le autonomia, la cultura la lingua locali. Il re, come già citato, si pronunciò per la distruzione delle culture "diverse" (qualcuno ha compreso fino in fondo il senso del detto: "L'Italia è fatta, ora bisogna fare gli italiani!"?)
Il fascismo poi portò il nazionalismo alle estreme conseguenze: licenziamento delle maestre di lingua slovena, proibizione dell'uso della lingua, intimidazione dei sacerdoti che hanno sempre protetto le comunità locali, incendio del teatro sloveno di Trieste, licenziamento dei funzionari statali di educazione e cultura austroungarica, (annullamento del valore delle lauree conseguite in Austria e conseguente perdita del lavoro , ameno che la persona non conseguisse una laurea italiana, tranne che per i medici, di cui c'era bisogno) ) italianizzazione dei nomi e dei toponimi ( Oculis friulanizzazione da Nokula, Pulfero per Pod Buniesaz, significa: sotto il monte Buniesaz, ecc., cognomi come Wieselberger/Visalberghi, Pahorin/Pacorini (donde controllare le liste dei nomi delle vittime delle foibe: decine di Pacorini, di Mazora, ecc, che sembrano nomi italiani alle orecchie di chi non è del posto).
Silenziosamente sono ricomparsi i monumenti a Sissi a Trieste a Maximilian I a Cormons.

Quanto è cpstata l'unificazione d'Italia, al Sud ma anche qui ( per fortuna che ora siamo EU e non ci sono più i confini)!


Con simpatia

Cristiana