In maniera professorale sono denominati NEETs (not in education, employment or training) e stanno diventando una ‘patalogia’ globale. Secondo l’annuale rapporto dell'Istat, in Italia coloro che ‘non fanno nulla’ sono oltre 2 milioni (primato europeo!) ed hanno un'età compresa tra i 15 e 29 anni (il 21,2% di questa fascia di età), sono prevalentemente maschi e a rischio esclusione.
Sebbene sia costante l’attitudine di considerare la gioventù del presente peggiore di quella precedente, non può esser addossata ad una intera generazione la responsabilità di un disagio e di una difficoltà così grande. Ciò che caratterizza la gioventù dei nostri giorni è il vivere in una dimensione di profonda incertezza, rispetto ai valori, ai modelli, allo stesso futuro. I giovani si trovano consapevolmente nel bel mezzo di un percorso e il più delle volte, non sanno verso quale meta sono diretti, dibattendosi in un doloroso e totale precariato, anche questo globale. Certamente, tuttavia, non per loro colpa o scelta.
Presso i Romani, il passaggio all’età adulta avveniva a 17 anni, celebrato con una importante cerimonia in occasione della festa del dio Liber, detta Liberalia, che cadeva il 17 marzo. I giovani smettevano gli abiti giovanili ed indossavano la toga virile, divenendo così cittadini a tutti gli effetti, pronti a divenire oratori, soldati, magistrati o anche sacerdoti. I più ambiziosi partivano volontari nell’esercito per effettuare le dieci campagne militari necessarie per potere intraprendere la carriera politica.
Della delicatezza di tale passaggio, si occupa anche Plutarco quando ammonisce: ”ci sono giovani che nell’atto stesso di deporre la toga puerile, depongono anche ogni senso di pudore e di rispetto, riempendosi subito di sregolatezza. Il passaggio dalla fanciullezza all’età adulta non significa non avere più un’autorità a cui sottostare, ma semplicemente cambiarla, perché al posto di una persona stipendiata assumi a guida divina dell’esistenza la tua stessa ragione”.
Ecco il punto. Dov’è il Plutarco dei nostri giorni?
Nelle immagini: la locandina del Film Tanguy (2001) e Lucius Mestrius Plutarchus (46 – 120)
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