lunedì 5 gennaio 2009

Il segno del Tempo

L’effervescenza gioiosa di Sydney ha accompagnato il mio saluto al 2009, un anno che tutti ci auguriamo sia molto meglio di quanto si paventi.

Sydney, a giusto titolo, è considerata tra le cinque città più belle al mondo, ma sono l’atmosfera che si respira e l’energia che trasmette che ne fanno una destinazione unica, assieme al fascino di esser la prima grande città all’estremo Est, in una Terra dall’alta qualità della vita.

Lo spettacolo della Baia infiammata dai fuochi pirotecnici che salutano il nuovo anno (Sydney, you're the star, titolava il 1 gennaio il Sydney Morning Herald)merita da solo il (lungo) viaggio: è un’emozione di cui ciascuno di noi dovrebbe godere, almeno una volta nella vita!
Era Mezzanotte in punto quando, grazie alle moderne tecnologie e nel fragore degli spari, sono riuscito, dalla Baia di Sydney, a parlare in contemporanea con i miei diletti figli per augurar loro un 2009 sereno e ricco di sorprese piacevoli.

In realtà, però, questa curiosa teleconferenza ha avuto luogo al “mio capodanno”. Quindi, alle 3 della notte ho telefonato a G. per salutare con lei, seppure al telefono, il Capodanno di Singapore. Alle 10 del mattino, quando io mi levavo, ho telefonato a E., a Roma, per festeggiare il Capodanno italiano. Solo un’ora più tardi, abbiamo chiamato Marrakesh per festeggiare il Capodanno di Z. e di L. che, per l’appunto, trascorrevano la vacanza di fine d'anno in quella magnifica città.

La nostra giornata proseguiva piacevole, nel caldo sole dell’estate di Sydney, ma non ci siamo scordati, alle 4 del pomeriggio, di chiamare A., a Philadelfia, per augurare anche a lui felice Anno Nuovo.

Alla sera, mentre andavo a letto dopo una giornata intensa ma molto bella, mi sono reso conto che solo un’ora prima avevano festeggiato il Nuovo Anno ad Honolulu ove trascorreva le sue vacanze Barack Obama. Naturalmente non ho chiamato, sono tuttavia certo che il Presidente eletto abbia auspicato, come e più di tutti noi, che il Nuovo Anno porti serenità e benessere alla nostra umanità.

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