domenica 13 giugno 2010

Un voto per ‘Stupor Mundi’

Alcuni Amici mi hanno sensibilizzato al voto del ‘monumento del cuore’, apprezzabile iniziativa che ogni anno il FAI (Fondo Ambiente Italiano) attiva al fine di valorizzare un “luogo inconfondibilmente italiano da ritrovare, far scoprire, far conoscere ed amare”. La segnalazione riguarda la Fortezza Svevo-Angioina di Lucera ( http://www.iluoghidelcuore.it/segnala/5105 ) legata a Federico II, imperatore del Sacro Romano Impero.

Federico Hohenstaufen di Svevia nasce a Jesi, il 26 dicembre 1194, sotto una tenda appositamente innalzata nella piazza. La madre, Costanza d'Altavilla, dovette infatti dargli la luce al cospetto delle nobildonne jesine per far cessare ogni sospetto circa la sua effettiva maternità di quel bimbo avuto a quarant’anni compiuti. Costanza, infatti, stava mettendo al mondo colui che avrebbe ereditato il Regno di Sicilia per parte di madre (essendo Costanza figlia di Ruggero II) ed il Sacro Romano Impero dal padre Enrico VI, a sua volta figlio del Barbarossa.
Federico aveva solo quattro anni quando perse ambedue i genitori, divenendo cosi, sebbene sotto la ‘tutela’ del papa Innocenzo III, re di Sicilia, imperatore dei Romani, re d'Italia e re di Germania. Riprendeva cosi, con rinnovato vigore, la lotta tra il papato e l’impero, tra i ghibellini ed i guelfi, forse tutt’oggi non ancora del tutto terminata.

Federico, determinato a trasferire il centro dell’impero dalla Germania all’Italia, per dargli un respiro mediterraneo, affidò a giuristi insigni (Pier delle Vigne, che Dante esalterà nel XIII canto dell’Inferno, Michele Scoto, Roffredo da Benevento, Taddeo di Suessa) il compito di redigere le Costituzioni di Melfi (1231) che introducono il concetto ‘moderno’ della monarchia assoluta e centralizzata.
Ispirandosi al Corpus Iuris Civilis di Giustiniano, con le Costituzioni Federico si proclama Felix Pius Victor et Triunphator (come Giustiniano) e fa tornare il potere pienamente nelle mani dell’Imperatore, affiancato dalla Magna Curia in cui spiccano le figure del Maestro Giustiziere e del Maestro Camerario.
Per la prima volta vengono affrontati temi sanitari, con la regolamentazione della pulizia delle città e delle botteghe artigiane. Viene anche regolata l’usura, proibita ai non ebrei, e si affaccia una prima forma di ‘protezione' della donna che non può uscir di casa da sola dopo il tramonto, a meno che non sia una prostituta.
Federico, definito “Stupor Mundi”, è certamente radicato nel medioevo per la sua concezione universalistica e sacrale dell’impero, ma già aperto alla modernità per la sua visione dello stato monarchico amministrativo, per la sua tolleranza religiosa, per la sua versatilità culturale, per la sua magnificenza di costruttore (basti pensare alla raffinatezza di Castel del Monte) e di mecenate animatore di quel convegno di poeti, filosofi e scienziati che fu la sua ‘Magna Curia’.
Circondato dagli Arabi divenutigli devotissimi, Federico morirà il 13 dicembre 1250 a Fiorentino di Puglia, a qualche chilometro dalla Fortezza di Lucera che ora si vuole valorizzare, lasciando avverare la profezia che lo voleva morire nel ‘luogo del fiore’, ragione per la quale Federico non mise mai piede a Florentia, Firenze.

 
Nelle Immagini la Fortezza Svevo-Angioina di Lucera e Federico II di Svevia
 
 
 
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