Jean Henri Dunant, un facoltoso uomo d’affari svizzero, intendeva incontrare Napoleone III – in Italia alla guida della campagna franco-piemontese contro l’Austria – per rappresentargli direttamente talune lamentele sulla burocrazia coloniale francese che ritardava un suo progetto di sviluppo nel Nord Africa francese.
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Nel suo “Un Souvenir de Solferino” Dunant rievocherà quelle emozioni. “Nella chiesa di Castiglione delle Stiviere sono stati depositati, a fianco a fianco, uomini di ogni nazione: francesi, austriaci, tedeschi, slavi. Regna l'odore del sangue e della cancrena. Giuramenti, bestemmie che nessuna espressione può rendere, risuonano sotto le volte del santuario. Mi diceva qualcuno di questi infelici: "Ci abbandonano, ci lasciano morire miseramente, eppure noi ci siamo battuti bene”.
Henri Dunant, messe da parte le sue preoccupazioni imprenditoriali, prese allora l'iniziativa di organizzare la popolazione civile, soprattutto le donne e le ragazze, per fornire assistenza ai soldati feriti e malati, senza riguardo alla loro parte nel conflitto, seguendo il motto "Tutti Fratelli". Per aiutare i feriti, egli arrivò a sollecitare al segretario personale di Napoleone III il rilascio dei medici austriaci fatti prigionieri. (In effetti, dieci giorni dopo la battaglia ciò avvenne, sebbene non solamente per la richiesta di Dunant).
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Per tale creazione Henri Dunant fu anche insignito del Premio Nobel per la pace, alla prima edizione nel 1901.
Col tempo, in omaggio alla cosiddetta e dominante “correttezza politica”, la Croce Rossa ha adattato il proprio simbolo: è stata così aggiunta la “Luna Crescente Rossa”. Non è mai stato realizzato, invece, neppure un gemellaggio con la “Svastica Rossa” buddista. Comunque, sono rimasti immutati lo spirito e l’azione della Croce Rossa a favore dei deboli e dei soccombenti.
1 commento:
Ottimo Mila
Pessima Inter
Ciao
Michelangelo
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