sabato 14 agosto 2010

Feriae Augusti

Istituito nel 18 a.C. dall’Imperatore Ottaviano Augusto, il ‘Riposo di Augusto’ (Feriae Augusti, da cui Ferragosto) celebrava, alle calende di agosto, la fine della intensa stagione dei raccolti e dei principali lavori agricoli. Tuttora, in talune regioni a forte vocazione agricola, è in questo giorno che si regolano i contratti e si onorano le transazioni.
In realtà, tale festa si aggiungeva alle numerose altre che costellavano l’intero mese di agosto con la finalità di offrire un adeguato periodo di riposo, dopo le fatiche profuse per i vari raccolti.
Il 13 agosto, ad esempio, ricorreva la festa di Diana, la regina delle selve, al cui tempio sull’Aventino convenivano la mattina del giorno della festa padroni e schiavi, senza distinzione di casta. Per tutto l’anno le donne avevano appeso alle pareti del tempio tavolette votive e la avevano invocata come Lucina, protettrice dei parti.
Nello stesso giorno veniva celebrato anche Vortumno, dio preposto alla trasformazione ed al mutamento ciclico che determinava le stagioni e faceva maturare i frutti. “Grazie a me – gli fa dire Properzio nelle Elegie – si azzurrano i grappoli della prima uva e la spiga si gonfia di latice. Puoi vedere qui le dolci ciligie, le prugne d’autunno, le more arrossate al sole dell’estate; qui con corone di frutti l’innestatore viene a pagare il suo voto”.
Il 17 seguiva la festa in onore di Portuno, il dio dei porti e delle porte, apparentato quindi a Giano, significativamente festeggiato nel medesimo giorno, mentre il 19 si celebravano le Vinali Rustiche, dedicate a Venere. “Si dà il nome di Vinali Rustiche al 19 agosto – spiega Varrone – perché in quel giorno si dedicò un tempio a Venere e a questa dea sono sacri gli orti: onde è il giorno di festa per gli ortolani”. In tale giorno si indiceva anche la futura vendemmia.
Il 21, invece, era consacrato a Conso, dio del raccolto immagazzinato, ed il 23 a Openconsiva, l’abbondanza agricola personificata. Infine, le sagre di agosto si chiudevano con un nuovo sacrificio a Vortumno.

Nel corso degli interi festeggiamenti, in tutto l'impero, venivano organizzate corse di cavalli e gli animali da tiro, asini e muli, venivano dispensati dal lavoro e agghindati con fiori.
E tale spirito del riposo e perfino talune forme di celebrazione rivivono intatte nel nostro ‘Ferragosto’.