domenica 17 luglio 2011

Da Aux Villes d'Italie alla Central Retail Corporation

Il 1917 fu un anno davvero difficile, il quarto della ‘Grande Guerra’. Certo Ungaretti compose “Mattina”, una tra le sue più celebri poesie, e la Madonna fece la prima apparizione a Fatima. Ma fu anche l’anno di Caporetto e della Rivoluzione russa.
In quello stesso anno, i fratelli Romualdo e Senatore Borletti rilevarono un grande magazzino di Milano, Aux Villes d’Italie, evoluzione di successo del piccolo negozio creato da Ferdinando Bocconi nel 1865 in via Radegonda, che proponeva solo abbigliamento pronto moda.
Ferdinando Bocconi
I Fratelli Borletti erano abbastanza vicini a Gabriele D’Annunzio e, infatti, saranno tra i principali finanziatori della ”Impresa di Fiume”. Essi collezionavano manoscritti del Vate, sebbene spesso a loro insaputa ‘apocrifi’ giacché il Poeta, sempre attento al lucro, faceva redigere copie dei suoi manoscritti al figlio Gabriellino che aveva imparato alla perfezione la calligrafia barocca del padre. I Borletti affidarono proprio a D’Annunzio la creazione del nome da attribuire alla loro nuova attività, un nome che potesse rappresentare immediatamente l’idea del rilancio dell’azienda e che rievocasse anche le speranze di una nuova Italia.

Il Vate, per poche migliaia di lire (dell’epoca), diede fondo a tutte le sue risorse creative e generò il nome “La Rinascente”, accompagnato dal motto “L'Italia nova impressa in ogni foggia”.
Peraltro, a tale nuovo nome fu associato un ulteriore significato dopo il dramma della notte di Natale 1918, il primo di pace, quando un corto circuito mandò a fuoco il Grande Magazzino appena rinnovato, obbligando i Borletti ad una nuova ‘rinascita’.
Un Poster realizzato da Marcello Dudovich
Con gli anni La Rinascente divenne un’azienda di grande successo e prestigio che, sospinta dalle campagne pubblicitarie di Marcello Dudovich, velocemente estese la sua presenza anche in altre città italiane. Nel 1928, inoltre, fu introdotto l’Upim, un magazzino a prezzo fisso, con prodotti che andavano da una a quattro lire, proprio per coprire anche un segmento di mercato meno sofisticato. Bisognerà, invece, attendere gli anni ’60 perché la diversificazione tocchi anche i generi alimentari, con l’apertura dei Supermercati Sma.
Il Gruppo La Rinascente era diventato non solo l’ammiraglia della grande distribuzione in Italia, ma costituiva anche un ricco asset, tale da interessare, con fasi altalenanti in verità, la famiglia Agnelli. Negli ultimi trent’anni la proprietà del Gruppo è passata varie volte di mano, senza mai perdere però l’appetibilità che deriva dalla sua storia di successo, dal suo nome, dalla sua articolazione.
Ecco, quindi, le ragioni dell’acquisto della Rinascente da parte della tailandese Central Retail Corporation: il gruppo – colosso particolarmente attivo nella grande distribuzione, nell’ospitalità e nell’immobiliare, con ricavi nel 2010 per 3,5 miliardi di dollari – per 260 milioni di euro (il prezzo fissato per l’acquisto) sarà in grado di avvalersi anche della Rinascente e del “made in Italy” per realizzare la propria strategia di espansione in Asia.
Sembra, peraltro, ripetersi la storia di Ferdinando Bocconi: la Central Retail Corporation data l’inizio della sua attività al 1947, quando il fondatore Tiang Chirativat aprì un negozio nel quartiere cinese di Bangkok.

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