domenica 8 maggio 2011

Le Zitelle e i Cuochi

Una lapide posta sulla facciata ricorda che la chiesa a Lui dedicata, nell’omonima piazza di Napoli, fu "edificata da re Carlo III in rendimento di grazie per aver ottenuto prole maschile". A Roma, invece, la Chiesa dei Quaranta Martiri, in via di san Francesco a Ripa in Trastevere, è più nota come la chiesa delle zitelle perché è lì che il 17 maggio, festa di San Pasquale Baylon, si recano a pregare le giovani da marito. A Torino, invece, la Sua fama è indissolubilmente legata ad una ricetta universalmente apprezzata.

Nato nel giorno di Pentecoste (Pasqua di Pentecoste, da cui il nome di Pasquale) del 1540 a Torre Hermosa in Aragona, da giovane fu garzone di un allevatore di pecore. A diciotto anni sarebbe voluto essere ammesso al convento di S. Maria di Loreto dei francescani riformati alcantarini, ma gli fu opposto un rifiuto. Tuttavia la fama di santità e alcuni prodigi compiuti gli aprirono le porte del convento, dove Pasquale Baylon poté emettere i voti religiosi il 2 febbraio 1564, come "fratello laico".
Pasquale, illetterato, trascorse gli anni della vita religiosa svolgendo la mansione di portinaio, ma è considerato addirittura "il teologo" dell'Eucaristia, non solo per le dispute che egli sostenne con i calvinisti di Francia, durante un suo viaggio a Parigi, ma anche per gli scritti che egli ha lasciato, una specie di compendio dei maggiori trattati sull’argomento. Morì, all'età di cinquantatre anni, a Villa Real nei pressi di Valencia, il 17 maggio 1592, giorno di Pentecoste. Nel 1618, veniva proclamato beato e nel 1690 santo.
La pietà popolare ha tradizionalmente legato il culto per questo Santo alla ricerca di un marito da parte delle ragazze. A tal fine, il 17 maggio, festa di San Pasquale Baylon, si può invocare la Sua intercessione mediante la seguente preghiera:

Oh San Pasquale Baylonne
Protettore delle donne
Deh, trovatemi un bel marito
Bello, forte e colorito
[Bianco, rosso e saporito, secondo un’altra versione]
Ma di certo a Voi uguale,
Oh glorioso San Pasquale!

Prodigiosa, inoltre, la visione di una donna di Torino che a Lui si era rivolta per la mancanza di desiderio da parte del marito. San Pasquale le apparve in sonno e le dettò una ricetta per un elisir che avrebbe vinto il problema: il liquore, a base di uova e vino marsala, in onore del santo fu chiamato il “san Bayon”, da cui il successivo zabaglione o zabaione.
Per tale straordinaria invenzione, dal 1722 san Pasquale de Baylon è stato proclamato protettore dei Cuochi, dando così inizio al perenne quesito su cosa possa legare le zitelle ai cuochi …

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Massimiliano,
ancora una tua perla...Grazie!
Pensa che la domenica in inverno preparo lo zabaione a marito e figli con le nostre uova di campagna... Il risultato pero' non va oltre l'ozio di fronte al camino. D'ora innanzi recitero' anche la preghiera sperando che san Bayon abbia un occhio di riguardo...
Buona settimana, visto che da voi la domenica volge al termine
E.

Anonimo ha detto...

Ciao Massimiliano.
Ho letto di San Pasquale Baylonne e dello zabaglione.
Credi che il santo avesse una soluzione anche per il problrma opposto?
Ne ho bisogno.
Salutoni.
Nicola

Oltremare ha detto...

alcuni cuochi sono acidi come zitelle, mentre molte zitelle sono brave cuoche... ecco forse trovato il nesso?