Jean Henri Dunant, un facoltoso uomo d’affari svizzero, intendeva incontrare Napoleone III – in Italia alla guida della campagna franco-piemontese contro l’Austria – per rappresentargli direttamente talune lamentele sulla burocrazia coloniale francese che ritardava un suo progetto di sviluppo nel Nord Africa francese.
Per tale ragione Dunant ebbe la ventura di recarsi a Solferino subito dopo la battaglia del 24 giugno 1859: lo scontro fra i 230 mila combattenti era stato feroce e le perdite complessive – circa quarantamila vittime, tra morti e feriti – furono superiori perfino alla battaglia di Waterloo, l’epilogo di Napoleone Bonaparte.
Nel suo “Un Souvenir de Solferino” Dunant rievocherà quelle emozioni. “Nella chiesa di Castiglione delle Stiviere sono stati depositati, a fianco a fianco, uomini di ogni nazione: francesi, austriaci, tedeschi, slavi. Regna l'odore del sangue e della cancrena. Giuramenti, bestemmie che nessuna espressione può rendere, risuonano sotto le volte del santuario. Mi diceva qualcuno di questi infelici: "Ci abbandonano, ci lasciano morire miseramente, eppure noi ci siamo battuti bene”.
Henri Dunant, messe da parte le sue preoccupazioni imprenditoriali, prese allora l'iniziativa di organizzare la popolazione civile, soprattutto le donne e le ragazze, per fornire assistenza ai soldati feriti e malati, senza riguardo alla loro parte nel conflitto, seguendo il motto "Tutti Fratelli". Per aiutare i feriti, egli arrivò a sollecitare al segretario personale di Napoleone III il rilascio dei medici austriaci fatti prigionieri. (In effetti, dieci giorni dopo la battaglia ciò avvenne, sebbene non solamente per la richiesta di Dunant).
In omaggio al suo paese – la Svizzera, “neutrale” da sempre - Dunant pensò che la giusta bandiera del nascente nuovo Organismo potesse esser quella svizzera, ma a colori invertiti, quindi una croce rossa in campo bianco. Nasceva così la Croce Rossa: una Organizzazione “imparziale, neutrale e indipendente con la finalità esclusiva di proteggere la vita e la dignità delle vittime di conflitti armati o di altre situazioni di violenza, fornendo loro assistenza”.
Per tale creazione Henri Dunant fu anche insignito del Premio Nobel per la pace, alla prima edizione nel 1901.
Col tempo, in omaggio alla cosiddetta e dominante “correttezza politica”, la Croce Rossa ha adattato il proprio simbolo: è stata così aggiunta la “Luna Crescente Rossa”. Non è mai stato realizzato, invece, neppure un gemellaggio con la “Svastica Rossa” buddista. Comunque, sono rimasti immutati lo spirito e l’azione della Croce Rossa a favore dei deboli e dei soccombenti.
1 commento:
Ottimo Mila
Pessima Inter
Ciao
Michelangelo
Posta un commento