Sovente il Governo Monti viene definito “governo dei
banchieri”, certamente a causa di qualche misura adottata dall’Esecutivo,
ritenuta piuttosto “sensibile” nei
riguardi di taluni interessi propri del mondo delle banche, ma
soprattutto per le esperienze importanti maturate nel sistema bancario italiano
ed internazionale da parte di diversi membri del Gabinetto.
Il Gabinetto Monti |
Lo stesso presidente Mario Monti ha collaborato con la
Goldman Sachs, il Ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera ha
dedicato energie importanti alla Banca Intesa San Paolo, la medesima banca ove,
fino al giorno della nomina a Ministro del Lavoro, ha seduto quale vice
presidente del Consiglio di Sorveglianza anche Elsa Fornero. Inoltre, anche il Ministro
dell’Economia Vittorio Grilli ha avuto un passaggio al Credit Suisse, mentre
vanta un’esperienza in Unicredit il Ministro per gli Affari Regionali Piero
Gnudi, per concludere con i numerosi incarichi ricoperti in diverse istituzioni
bancarie italiane dal Ministro per i Rapporti col Parlamento Piero Giarda.
Al di là di un forse non secondario aspetto lessicale, non sembra esser questo il punto. L’Italia ha
eccelso per secoli nel mondo bancario, anzi è condivisa l’idea che la banca
moderna sia un’invenzione italiana (toscana o veneziana?) e straordinarie sono
state alcune famiglie di banchieri: quella dei Medici di Firenze sopra tutte.
I Medici governarono buona parte della Toscana per ben oltre
due secoli. A volte eccedettero in dispotismo (secondo i modelli del tempo) ma
certamente con un effetto “illuminato” per Firenze. Godettero di un forte
sostegno popolare (per due volte, a causa di
guerre intestine, furono espulsi da Firenze e per due volte vi
rientrarono da vincitori), donarono alla
Città benessere e sviluppo, furono
mecenati di arte e cultura.
I Medici seppero coniugare un saggio esercizio del potere ed
uno straordinario sviluppo economico con un ancora ineguagliato primato
nell’arte e nella cultura, facendo della Firenze del loro tempo la culla del
Rinascimento, riuscendo ad apportare prestigio economico e culturale alla città
che, infatti, divenne meta assai ambita di artisti di ogni campo, sempre di
valore assoluto.
Benozzo Gozzoli ritrae gli esponenti della famiglia Medici
nel “Viaggio dei Magi”, sontuoso ciclo di affreschi nella cappella del Palazzo nuovo
di via Larga: travestiti da Magi, cavalcano fieri e lenti attraverso
l’originario Mugello, rappresentando e
indicando il loro stretto legame con il territorio e l’impegno per il buon
governo.
Lorenzo il Magnifico - le cui doti di equilibrio e saggezza
ne fecero il punto di riferimento dell’equilibrio italiano di quegli anni
turbolenti - è forse il rappresentante del Medici più noto, ma la famiglia ha espresso
ben due Papi (Leone X, figlio proprio di Lorenzo il Magnifico, e Clemente VII,
pronipote dello stesso Lorenzo), donne quali Caterina (“la donna più colta
dell’Europa del suo tempo”, quella che fece celebrare un Te Deum di ringraziamento
dopo l’eccidio della “notte di San Bartolomeo”) che fu moglie di un re di
Francia e madre di ben tre re di Francia e, poi, innumerevoli cardinali, uomini
d’arme (Giovanni dalle Bande Nere), e tanti banchieri, mercanti ed imprenditori
che hanno fatto grande l’Italia e segnato per davvero la loro epoca.
Appare, dunque, impropria l’equiparazione del governo dei
nostri grigi giorni ad esempi ancora ineguagliati di primati in ciascun
campo. Non si capisce chi possa esser il Lorenzo il Magnifico, e nemmeno la
Caterina o il Giovanni dei nostri giorni. E, forse, non solo per la mancanza
di un ciclo di affreschi alla Benozzo Gozzoli…
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2 commenti:
Buona sera, arguto ed interessante il suo commneto di oserei dire "ATTUALITA´STORICA".
Politicamente corretto....
Ma....la GOLDMAN SACHS, NON É FATTA DA iTALIANI CHE DECIDONO E DELIBERANO,.....ma da banchieri nord Americani che vedono come il fumo negli occhi una Europa forte ed unita.
Ed affossare l´Europa sembra la loro missione.
Buona serata....ci vediamo presto, per un caffé.
Cordiali saluti
Mauro
La banca XXX (una di quelle solite) è interessata a degli asset di un Paese.
Essa è fortunatamente e casualmente anche azionista di una società di rating e anche grande cliente.
Oltre a iniziare a speculare settimane o mesi PRIMA che l'agenzia di rating declassi un Paese (cioè la banca XXX "indovina" che lo declasserà, ed indovina sempre, ma solo perchè sono "bravi") poi provvede a nominare i suoi advisors per le privatizzazioni che seguono sempre a questi declassamenti. Gli advisors sono sempre le stesse 5 6 banche e fanno loro le valutazioni "indipendenti" degli asset dello Stato, i quali poi sono venduti, in molti casi a fondi, società o holding, che fanno capo sempre alle stesse 5 6 banche.
Per cui sono un pò tutto: il giudice, il compratore, l'intermediario, l'arbitro e il giocatore... Non è male.
Ad esempio negli anni 90 qui hanno fatto proprio una bella partita.
Calendario, arbitro, guardalinee, giocatori, telecronaca, tutto.
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