Nel 1689 John Locke pubblica i “Trattati sul Governo” |
Lo Stato moderno, cosi come noi lo conosciamo in Occidente da Locke e Montesquieu in poi, si fonda sulla separazione dei poteri, nel presupposto che un equilibrio tra le diverse funzioni garantisca il buon andamento della Cosa-Pubblica. Chiunque abbia il potere tende ad abusarne fin che non trova un limite – era il pensiero di Montesquieu - e, pertanto, per evitare la possibile degenerazione è stata creata quell’architettura che è lo “stato di diritto” per cui la funzione legislativa, quindi la creazioni delle norme atte a regolare il convivere civile, viene esercitata dal Parlamento; la funzione amministrativa, vale a dire l’applicazione delle leggi, è affidata al governo nelle sue diverse espressioni; la funzione giurisdizionale, quindi il garantire il rispetto delle leggi, viene esercitato dal giudice.
L’esperienza recente del Belgio, tuttavia, ha incrinato tali ‘saldi’ principi. Il paese, infatti, ha potuto vivere quasi 500 giorni senza un governo. La “Macchina Statale” ha lavorato senza problemi, paradossalmente sembra addirittura beneficiando dell’assenza di un governo nel pieno delle funzioni: ha ben gestito il semestre di presidenza della Unione Europea, ha garantito una coerente partecipazione all’intervento militare in Libia, ha perfino visto aumentare, seppur in maniera non eccessiva, il PIL.
Il Belgio, senza governo da quasi 500 giorni |
Il Governo “provvisorio” poteva curare i soli ‘affari correnti’ e garantire la continuità dello Stato. Ciò ha tra l’altro comportato un rigore nella politica di bilancio, in quanto ciascun Ministro non poteva che spendere in ogni mese un dodicesimo di quanto stanziato nel bilancio dell’anno precedente, senza facoltà alcuna di assume nuove iniziative di spesa.
Tale situazione ha perfino giovato all’immagine dei funzionari delle varie amministrazioni: abbandonando l’abituale lavoro ‘dietro le quinte’, finalmente hanno potuto prender su se stessi tutti i meriti del buon funzionamento statale ed assurgere a “guardiani del paese e della prosperità”. Hanno perfino sbloccato situazioni vecchie di anni con realizzazioni che lo stallo politico ha consentito di portare a compimento nell’interesse dei cittadini quali, ad esempio, l’archivio elettronico delle pensioni individuali che il Ministero del Welfare rimandava da anni.
Da Bruxelles giunge ora la notizia che alcuni partiti (otto per la precisione) hanno raggiunto un accordo per la formazione di un governo nel pieno delle proprie funzioni e capacità. Pur senza evocare situazioni a noi più vicine, resta forte il quesito su come la popolazione accoglierà il ritorno a un Governo pieno, dopo l’esperienza di “buon governo” resa possibile proprio dall’assenza di un Governo.
4 commenti:
Hai visto? Allora sarebbe meglio andare avanti senza governo!!!
Sergio
Ottimo post che per un anarco capitalist come me Shona davvero bello...
Andrea
Beh, adesso lo spirito di concorrenza capitalistico dovrebbe stimolare il "governo pieno" a far meglio del "governo vuoto".
Almeno in teoria. Vedremo.
Enrico
Bel post. In Belgio Ok, ma in Italia, conoscendo bene il modo di fare e di "essere" dei funzionari dello stato, meglio l'azione - non azione della politica elettiva , che l'azione - presunzione della "politica" non elettiva.
Gianni Bredice
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