giovedì 22 ottobre 2009

Disegnare il Futuro con l’Esperienza del Passato

Sono in molti a ritenere che uno dei cambiamenti che caratterizzeranno lo scenario che verrà dopo l’odierna Tempesta sarà una maggiore valorizzazione della Donna, non solo nel suo ruolo nella società ma anche con l’assunzione di più incisive responsabilità in termini manageriali e perfino di leadership.

Suona, allora, opportuno il ricordo di una figura femminile che ha dato prova di grande visione, invidiabili capacità di innovazione, sensibile coraggio. Nicole-Barbe Clicquot Ponsardin, più nota come Veuve Clicquot, la Grande Dame de la Champagne, ha messo in luce due secoli fa le qualità che oggi sono richieste ad un manager, anzi ad un leader.

Nicole-Barbe Ponsardin sposa, nel 1799, François Clicquot, figlio del mercante di tessuti Philippe che, possedendo cinque ettari di vigneto, aveva cominciato a produrre e perfino esportare vino frizzante, allora non ancora noto come Champagne. Nel 1805, a soli 30 anni, François muore, costringendo la Veuve Clicquot Ponsardin ad occuparsi dell’azienda, stante anche l’età ormai avanzata del suocero Philippe Clicquot.

Grazie alla collaborazione del nuovo capo della Cantina Antoine Müller, Nicole-Barbe si dimostra una eccellente capitana d’impresa. Memorabile la “spedizione” di un carico di champagne a San Pietroburgo, beffando il blocco navale che serrava l’Europa continentale nel pieno del Tornado Napoleonico. Grazie a tale coraggiosa iniziativa la Maison conquista una posizione di assoluto rilievo nel mercato russo, posizione che tuttota la Veuve Cliquot detiene con una quota di mercato pari a circa il 50%. Straordinaria, inoltre, l’introduzione di nuove rivoluzionarie tecniche nel processo produttivo. Nicole-Barbe ed il Mastro Vinaio Antoine introdussero il “remuage” consistente nel riporre le bottiglie in apposite rastrelliere in legno con una inclinazione di 45 gradi verso il collo. Ogni giorno ciascuna bottiglia veniva rotata in modo da favorire il continuo accumulo verso il tappo di ogni residuo del processo di fermentazione poi facilmente rimuovibile al momento della sboccatura. Con la nuova tecnica della Veuve Clicquot lo Champagne non ha più bisogno di decantazione prima di esser servito.

Nicole-Barbe condusse direttamente l’azienda fino al 1841, pur se non ha mai lesinato consigli e raccomandazioni anche negli anni successivi, fino alla sua morte avvenuta, all’età di 89 anni, nel 1866.

Questa prestigioosa donna, riuscita ad imporsi quale illuminata impenditrice in un’epoca in cui gli affari erano rigorosamente riservati agli uomini, oggi più che mai costituisce un eccellente esempio per le giovani donne – e non solo! - proprio per quelle doti di visione, innovazione e coraggio che fanno un leader vero.

domenica 18 ottobre 2009

Una ipotesi...

Caro Mass,
ho letto della diatriba sui dessert tra te e Gustavo e ho realizzato che certe piacevolezze così raffinate mi danno un senso di stupore estatico, come una sublime opera d'arte! Di fronte a quel piatto avrei detto solo "che meraviglia!! " e forse non lo avrei mangiato per .....conservarlo!
Buona domenica!
Teresa

sabato 17 ottobre 2009

Un Dolce non vale l’altro !

Il mio amico Gustavo, con il Post pubblicato lo scorso 2 ottobre, ha suscitato più di qualche gelosia, quando non invidia. Certo non è per tutti partecipare ad una tale serata e, sopratutto, avere la fortuna di gustare piatti di quella squisita eleganza e di cosi raffinato sapore.
Tuttavia, anche a me – che sono di stampo un po' antico – è capitata proprio in questi giorni l’opportunità di partecipare ad una magnifica cena, offerta in un salone prospicente una graziosa terrazza che affaccia sui grattacieli illuminati di Singapore.
L’occasione? Gustare l’accoppiamento di vari champagne, beninteso della medesima lussuosa maison, con delicati raffinatissimi piatti quali Tartara di Toro con Caviale imperiale Oscientra accompagnato da La Grande Dame 1998, Terrina di Fois Gras con gelatina di champagne innaffiata da un V.C. Vintage Rich 1999, Lombata di Manzo con Scalogno e Funghi d’Autunno accompagnata da un V.C. Rosé 2002.
Ma è al momento del dolce che mi sono ricordato di Gustavo. L’Amaretto alla vaniglia accompagnato da un allegro champagne del 1999 valeva da solo tutta la piacevolissima serata!
Ecco la sua foto, caro Gustavo, che mi convince proprio che non tutti i dessert si equivalgono.......

mercoledì 14 ottobre 2009

Il Vero Artigianato

Ho partecipato, ieri sera, all’inaugurazione di una nuova (meravigliosa) Boutique di una primaria casa di moda.
Naturalmente c’era tutto il “bel mondo”, veniva offerto eccellente champagne che accompagnava squisiti “bocconcini”, eleganza varia svolazzava tra le diverse sale, fotografi molto professionali ritraevano gli ospiti. Insomma, proprio nulla mancava a questa bella serata!
Era impressionante la bellezza dei giovanissimi modelli (sopratutto canadesi e brasiliani) che non sfilavano, ma semplicemente sedevano in appositi angoli oppure restavano immobili chi in vetrina, chi nelle nicchie ove in genere vengono sistemati i manichini, proponendo il meglio della nuova collezione.
Mi ha anche colpito l’evoluzione della moda, fatta oggi non solo dal nuovo modello di abito, ma sopratutto da tessuti “antichi” che hanno recepito e fatto propria tutta la modernità delle nuove fibre, capaci di rispondere ad ogni esigenza dell’uomo moderno.
Mirabile la signorilità vera, l’efficenza cortese, la premura del vertice della Maison appositamente convenuto: certe qualità le acquisisci e divengono naturali per dna e non grazie ad arricchimenti improvvisi.
E, tuttavia, la figura che maggiormente mi ha copito è stata la signora che creava una meraviglia di cravatta in venti minuti. Tu sceglievi il tessuto (straordinario) dal design preferito e Lei con mani sapienti segnava col gesso il contorno, lo ritagliava, avviava la cucitura dei bordi, inseriva la fodera, dava forma con precisione alla nuova cravatta che completava con l’etichetta. Dopo una leggera stiratura te la porgeva proprio come un fiore che accopagna un gioiello. Che meraviglia....
Questa Signora, che ha ereditato tale arte da sua madre, rappresenta l’icona di un artigianato antico e modernissimo: la qualità del tessuto, la sobria ricchezza del design, la sapienza antica di mani gentili: l’essenza di un “made in Italy” che nessuna deformazione della globalizzazione potrà mai portarci via e che, ancora una volta, mi ha dato il brivido dell’ogoglio di esser Italiano.

sabato 3 ottobre 2009

Nuova Arte Culinaria

Caro Mass,
consentimi di raccontarti una mia recente esperienza. Sono stato tra gli ospiti di una serata (roba seria, black tie!) che celebrava e premiava alcuni tra i migliori chef della Regione nella quale vivo. La cena era articolata su quattro portate, ciascuna opera di uno Chef di differente cultura culinaria. Inoltre, un Sommelier aveva identificato, per ciascun Piatto, un vino sublime.
Insomma, caro Mass, la serata si presentava davvero memorabile. Gli aperitivi, serviti nel foyer, lasciavano già intravedere le mirabilie che ci aspettavano. Maestri dell’aperitivo si superavano in colorati e fantasiosi cocktail accompagnati da stuzzicanti amuse-gueules. Siamo stati poi ammessi nella Sala ove si svolgeva la cena, subito apparsa in tutta la sua raffinata eleganza. Camerieri esperti servivano con sapiente professionalità i vari piatti che, come ti dicevo, volevano esaltare la magnificenza delle differenti cucine, pur condotte ad unitarietà nella sublimazione dell’Arte Culinaria.
Siamo passati dalla vellutata gelatinosa di carciofo botan ebi al merluzzo nero del Canada scottato accompagnato da poha e gamberetti Balchao e Kokum Kadi. Infine, abbiamo potuto gustare la guancia di maiale grigliata servita con purè di zucca, kai lan e zenzero croccante . Ma il vero coup de théâtre è giunto con il desser proposto dalla giovane (27 anni) Chef J. W. , certamente una promessa della Cucina Mondiale. Non ho potuto astenermi dal ritrarre questo piatto, il Cubo di Guava con lemon-grass di Lapsang e yuzu. Spero ti faccia piacere condividere con me questa immagine, icona della Nuova Arte Culinaria...



Un caro saluto
Gustavo